martedì 20 gennaio 2015

Anteprima: Fazi Editore Gennaio e Febbraio 2015


Buon pomeriggio carissimi lettori, scusate l'assenza ma mi sono dedicata molto alla lettura e allo studio. Sto anche scrivendo per dirvi la verità e mi sento molto presa in questa impresa :)
Oggi comincio con l'anteprima delle novità della Fazi Editore di Gennaio e Febbraio 2015. A voi le anteprime ;)



Narrativa

L'autore de La città di Adamo, in quest'ultima prova narrativa, affronta la trascendenza, la comunicazione con l'aldilà, l'incertezza esistenziale, la libertà della persona umana. 
Il protagonista, un fisico alle soglie dei cinquant'anni, inizia a dubitare di tutte le sue certezze in seguito al ritrovamento di un dipinto che lo costringe a fare i conti col passato. Tra personaggi evanescenti, presenze-assenze di figure femminili cariche di significato, a metà tra la razionalità e il mistero si snoda la vicenda di un moderno Orfeo, raccontata con una lingua originale che da sempre caratterizza la scrittura di Nisini.


La passione di Roberto per la letteratura lo porta ad indagare il mondo con gli occhi di un giovane scrittore, tra le pagine di un romanzo ricco di citazioni. Il contrasto tra le condizioni economiche della Bolivia degli anni '80 e quelle di una famiglia borghese alimentano nel protagonista la necessità di evasione: per questo nasce Río fugitivo, una cittadina immaginaria in cui Roberto ambienta i suoi racconti alla ricerca della propria identità e di un ordine del mondo. 
Una misteriosa scomparsa gli darà il pretesto per raccontare l'agognato delitto perfetto e farà sfumare il confine tra realtà e finzione, verità e immaginazione.


Saggistica

Il pamphlet sull'ignoranza delle persone colte è diretto, parardossale, provocatorio. Proprio nello stile di Hazlitt, scrittore e critico inglese tra i più letti, amico di Stendhal, Coleridge, Wordsworth e dei più grandi scrittori del suo tempo. In questo saggio sono raccolti sette dei saggi pubblicati sul «London Magazine». Sotto il paradosso del titolo si celano saggi sulle più comuni figure di intellettuali: dal genio incompreso allo scrittore spocchioso ed elegante, dai gruppi di potere all'isolamento della sensibilità letteraria, fino ad arrivare al tema della morte affrontato con spirito tragicomico attraverso i lasciti testamentari.


Scomparso nell’estate del 2013, l’irlandese Seamus Heaney è stato uno dei grandi della letteratura degli ultimi decenni: premio Nobel per la Letteratura nel 1995, è stato definito «il più importante poeta irlandese dopo Yeats». 
In questo saggio, Paolo Febbraro ripercorre l’intera opera del grande poeta, offrendo nuove prospettive e originali chiavi di lettura. L’autore si serve, infatti, di alcuni colloqui privati avuti col poeta in virtù di una lunga amicizia. Ne emerge una visione complessiva dell’uomo, del suo tempo e della sua arte, nonché un omaggio al più grande rappresentante del rinascimento poetico irlandese.

Giuliano, trent’anni, è un rital, ovvero figlio di emigrati italiani in Belgio. Dopo essere stato licenziato dal grande magazzino in cui lavora, passa per caso davanti all’agenzia di pompe funebri del signor Legay e lì viene assunto, iniziando così una quanto mai improbabile carriera di aiuto becchino. Giuliano, infatti, ha un animo gentile e sensibile, ama la musica e la pittura e si consuma di passione per Charlie, un’affascinante ragazza dal passato oscuro con la quale ha vissuto un’intensa storia d’amore, scomparsa all’improvviso senza lasciare tracce. E in uno snodarsi di vicende talvolta cupe talvolta esilaranti, dove incontriamo un’infinità di personaggi pittoreschi e il presente si intreccia ai ricordi dell’infanzia italiana, passando da un Belgio brumoso in cui la polvere di carbone sembra avere coperto ogni cosa a una Sicilia inondata di sole, il racconto di tutta una vita accompagna il lettore pagina dopo pagina come una struggente melodia.


Una sera, tornando a casa dal lavoro, Wahhch Debch trova la moglie atrocemente assassinata, con un coltello piantato nel ventre. La terribile scena è narrata in terza persona, ma il lettore capisce rapidamente che il narratore non è estraneo alla storia: è infatti il gatto della coppia a raccontare la macabra scoperta e la tragica reazione del padrone. Capitolo dopo capitolo, il filo della narrazione è ripreso da una vasta serie di animali che si fanno testimoni di quanto accade al protagonista, riportando i dialoghi e immergendo il lettore nella loro percezione della realtà e nella loro visione del mondo. Dal medico legale incaricato del caso, Wahhch viene a sapere che l’assassino è un indiano mohawk che la polizia si rifiuta di inseguire e di arrestare per ragioni oscure. Debch penetra nella riserva in cui si è rifugiato l’indiano e sprofonda nelle viscere di un mondo a sé stante, abbandonato alle mafie e ai traffici di ogni sorta, governato da leggi proprie e in cui le più orribili bassezze si mescolano alla bellezza della cosmologia indiana.

Augusto Pérez, flâneur amante degli scacchi, conduce la sua esistenza dolcemente oziosa immerso nella vibrante atmosfera delle sue fantasticherie in cerca di qualcosa che possa scuoterlo dall’apatia in cui la morte della madre lo ha lasciato. Sono gli occhi di una delicata pianista, Eugenia, a destarlo dal sopore di una vita di contemplazione. Augusto decide finalmente di agire, di “vivere” e di conquistare la ragazza per dissolvere la nebbia che lo avvolge, scontrandosi, però, con il fatuo destino dell’uomo. 
Ma il sognatore Augusto, a sua volta, non è che il sogno di uno scrittore, Miguel de Unamuno, che si fa personaggio con l’intenzione di mettere fine alla tragicomica esistenza del suo protagonista. In questo modo cade nel suo stesso tranello: non sarà egli stesso il sogno di un Dio che risvegliandosi dissolverà entrambi nel nulla?
Con la sua metafora esistenziale Miguel de Unamuno è il primo interprete del senso di smarrimento che si appresta a contagiare un’Europa che sarà presto ridotta a polveriera e a scenario della prima vera disfatta per l’umanità e le sue ambizioni di progresso.

Quale di questi vi incuriosisce di più? Aspetto commenti!
A presto,
Jejé.

2 commenti:

  1. Salvatore Adamo è un cantante nato in Sicilia e trasferitosi in Belgio a tre anni. Secondo me è un poeta che pone tutto in versi di musica. L'ho conosciuto sin da piccola grazie a mio padre, qui in Italia è stato famoso negli anni 60/70. Un vero peccato che ai più sia sconosciuto benchè abbia ottenuto tanti riconoscimenti qui da noi e in Europa. La sua canzone più nota è "La notte" (presente anche nel titolo di questo romanzo), tradotta in diverse lingue. E' particolare che un autore scriva un romanzo prendendo spunto da un grande artista come Adamo, per questo il libro mi incuriosisce parecchio!

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